Non so se è corretto di fronte a Dio
ma quando non ci sei,
anche in mezzo a milioni di persone
io sono solo.

Man mano che passa il tempo
tu sei sempre di più
carne della mia carne e osso delle mie ossa;
quando sei sofferente
io porto insieme a te il dolore
e quando non ci riesco,
perché il mio egoismo soggioga l’amore,
non vedo più la luce davanti a me
e cado in depressione.

Quando non ci sei perché
ti ho scacciato via malamente
sento nella mia carne il dolore
che ti ho procurato e sto male
fino a quando non risento la tua anima
che timidamente, per paura,
mi viene incontro per riabbracciarmi;
grazie a Dio, sei tornata!

L’amore vince sempre,
l’amore per la vita è forte come la morte
è un fuoco che le acque dell’egoismo,
dell’ira, della superbia non spegneranno.

E allora all’udir delle vocine
delle creature che il Signore
ha voluto donare alla nostra vita
per costituire una famiglia cristiana,
mi ricordo di quanto sei per me importante,
donna della mia vita,
madre dei miei figli,
dolcezza, mitezza, sapienza
e fondamento della mia esistenza.

Con Amore
per sempre
il tuo sposo.

Ho fatto un sogno,
bello ma alquanto strano.

Era il giorno di Pasqua
e le campane suonavano a festa.

Io, con le mie sorelle e mio fratello,
bambini insieme alla mamma
eravamo in un prato di erba verde
e di fiori colorati.

Gli alberi già carichi di tenui fiori
sembravamo tante pennellate variopinte
in un quadro d’autore.

Gioiosi ci siamo presi per mano
facendo un girotondo
con la mamma al centro,
lei sorridente ci assecondava plaudente
poi ci rincorrevamo
ed esausti in terra ci riposavamo.

La mamma come una chioccia
con la sua nidiata,
ci osservava con aria incantata.

All’improvviso
il mio sogno non era più a colori,
ma in bianco e nero molto sfocato
dove la mia mamma si era dileguata.

Nel sonno ho gridato per chiamarla,
ma dalla mia bocca non è uscito alcun suono
per riportare indietro la mia mamma.

Ansante e sudata mi sono svegliata,
ma non ero più quella bimba
del sogno spensierata,
ma una donna impaurita e attempata
che rincorreva la sua mamma
che nel nulla era svanita.

Ascoli Piceno AP

Mamme del mondo
mamme d’Italia
basse alte donne
da ascoltar sempre
presenti anche 60 anni
più di una balia
ma sta nel loro mestier
che non va mai a cambiar
senza di loro tutto
sembra normale,
ma poi se sbagli chi ti sgrida?

Quindi meglio non starsi a lamentare
la mamma fa sempre da testa in più.

Cara mamma, tanti auguri dal tuo figlio adorato.

Anche se non sei vicina fisicamente,
sento che mi sei sempre accanto come quando
mi accarezzavi e mi riempivi di gioia, di serenità e di dolcezza.

Pensando, mi dicevo sempre:
"sono fortunato ad avere una mamma buona e gentile"
perché era una cosa unica.

Mamma, più passa il tempo più ti penso
perché la maturità mi fa ripensare
positivamente a tutte le cose passate.

Anche in questo momento mi manchi
e cerco di andare avanti e risolvermi da solo.

Ricordo che mi dicevi sempre di pensare a me stesso,
di trovarmi una brava ragazza
che mi volesse bene e di costruirmi un futuro.

Mi accorgevo che ti preoccupavi per me
perché dopo la tua morte sarei rimasto solo.

Grazie, mamma, del dono della vita,
grazie della tua sensibilità e dolcezza nei miei
riguardi, grazie della tua bontà.

Mamma, negli anni della tua malattia ti vedevo soffrire
e all'inizio non capivo, ero immaturo,
poi pian piano ho imparato
con molto sacrificio e sofferenza a starti vicino,
ad aiutarti e... a prepararmi a quello che poi sarebbe successo.

Ora che si avvicina la festa della mamma,
io provo angoscia perché non ci sei e questo
mi fa soffrire, però vado avanti
e non mi avvilisco perché penso a te che vuoi la mia
allegria, il mio sorriso, la mia gioia.

Sono certo che dal Paradiso mi guardi e mi dici ancora:
"figlio mio, ti sono vicina e ti voglio bene"
e riascoltando la tua voce ritrovo la serenità.

Ciao mamma, tanti auguri e grazie per il bene che mi volevi e mi vuoi,
sei sempre nel mio cuore.

Stai tranquilla per me, che sto in buone mani e sono maturato tanto.

Un bacione da tuo figlio.